Dieci minuti in preghiera, da solo, in silenzio, seduto su una sedia collocata proprio davanti alla Statua della Madonna nera. È stato il primo atto della visita del Papa a Loreto, dopo essere arrivato in auto nel piazzale antistante al Santuario. Una volta varcata la soglia delle tre pareti della casa di Nazareth, il pontefice si è raccolto in preghiera silenziosa e prolungata. Francesco, accompagnato dal vescovo, mons. Fabio Dal Cin, nella Santa Casa, ha celebrato la Messa. È stato il primo Papa a farlo lì, negli ultimi 162 anni.
La firma dell’esortazione apostolica
Al termine della celebrazione eucaristica, il Papa ha firmato una copia dell’esortazione apostolica rivolta ai giovani, a conclusione del Sinodo a loro dedicato nell’ottobre scorso. Si intitola “Christus vivit – Cristo vive” e sarà pubblicata il 2 aprile. Un evento senza precedenti per Papa Francesco, che ha scelto le tre pareti aperte della Casa di Nazaret per affidare ancora una volta i giovani alla scuola di Maria. Poi, il Papa ha reso omaggio con una rosa d’oro a Maria e ha “affidato” l’esortazione apostolica al prelato Dal Cin. Subito dopo, l’incontro di Francesco con i vescovi delle Marche e con la comunità dei Frati Cappuccini, che hanno in custodia la basilica dal 1934. Ad aspettarlo, all’esterno della Santa Casa, tra i banchi del santuario, gli ammalati, che hanno riceveranno una carezza e una benedizione. Per alcuni di loro ricorre oggi il compleanno. E Francesco ha rivolto loro un dono.
Le parole di Papa Francesco
Parlando dal sagrato del santuario, il Papa ha affermato che “la Casa di Maria è la casa dei malati”. Qui trovano accoglienza “quanti soffrono nel corpo e nello spirito”. Poi, Francesco ha osservato che “la malattia ferisce la famiglia e i malati devono essere accolti dentro la famiglia”. Quindi, ha segnalato che “la casa e la famiglia sono la prima cura del malato”. E ha chiesto di “non cadere nella cultura dello scarto”. Poi, un messaggio agli ammalati: “Condividete e portate in maniera più concreta dietro a Cristo la croce di ogni giorno”. Dal pontefice una consegna: “Portare il Vangelo della pace e della vita ai nostri contemporanei spesso distratti, presi dagli interessi terreni o immersi in un clima di aridità spirituale”. Nel corso del suo intervento l’attenzione di Francesco si è rivolta più volte ai giovani, perché percorrano “il cammino della pace e della fraternità fondate sull’accoglienza e sul perdono, sul rispetto dell’altro e sull’amore che è dono di sé”. Altro tema ricorrente, la famiglia, che il Papa ha considerato “santuario dell’amore”. È così che “nella delicata situazione del mondo odierno”, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna “assume un’importanza e una missione essenziali”. La consapevolezza di Francesco è che “famiglia e giovani non possono essere due settori paralleli della pastorale delle nostre comunità, ma devono camminare strettamente uniti”, perché “molto spesso i giovani sono ciò che una famiglia ha dato loro nel periodo della crescita”. In quest’ottica Loreto, secondo il pontefice, può essere “un luogo dove i giovani e i loro educatori possono sentirsi accolti, accompagnati e aiutati a discernere”.
L’Esortazione Apostolica post sinodale ai Giovani, “Christus Vivit”, firmata oggi da #PapaFrancesco a Loreto. Il documento verrà pubblicato il prossimo 2 aprile. pic.twitter.com/RTer1GyBGu
— Alessandro Gisotti (@AGisotti) 25 marzo 2019
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