Papa Francesco, nel primo pomeriggio di oggi, ha incontrato a Rakovsky, in Bulgaria, la Comunità Cattolica. Il Santo Padre è stato accolto, al suo arrivo nella chiesa di San Michele Arcangelo, da bambini che vestivano costumi tradizionali e che gli hanno donato del pane. Accompagnato dinanzi al bassorilievo di Giovanni XXIII dal parroco e dal viceparroco, ha venerato la reliquia del Santo deponendovi dei fiori.
I saluti del Vescovo e le testimonianze
Il primo a prendere la parola è stato il vescovo di Sofia e Plovdiv, Gheorghi Ivanov Jovčev. “Confermi tutti noi cristiani nella fede, nella speranza e nell’amore” ha chiesto al pontefice il presule. E concludendo il suo saluto ha esclamato: “Benedetto è Colui che viene nel nome del Signore!”.
Poi, una Suora Eucaristina di Sofia ha offerto la sua testimonianza, raccontando la sua esperienza di religiosa. E rivolgendosi a Papa Francesco ha detto di sapere che quanto gli è accaduto, nella vita, “è espressione della Misericordia di Dio”. Dopo l’esecuzione dell’inno della Gmg di Panama, è intervenuto Don Boris Stoykov raccontando brevemente la storia della sua vocazione. “13 anni li ho trascorsi proprio in questa parrocchia” ha detto. E ha dichiarato di non essersi mai pentito della sua scelta di vita. Poiché “tutto si supera con l’aiuto di Dio” il cammino di questi anni è stato sereno. Dunque, non ha negato di aver fatto i necessari sacrifici e di aver avuto difficoltà superate anche con l’aiuto delle persone vicine.
Il discorso di Papa Francesco
Alcuni giovani, appartenenti a movimenti cattolici, hanno danzato dinanzi a Papa Francesco che, a seguire, ha pronunciato il suo discorso. Innanzitutto ha ringraziato per “la calorosa accoglienza, per le danze e le testimonianze”.
Ha affermato di aver compreso il motivo per cui Giovanni XXIII, tanto amava questa terra. Proprio in Bulgaria, secondo Bergoglio, servendosi della figura del “Papa buono”, Dio stava “preparando quello che sarebbe stato un passo importante” nel cammino della Chiesa. Angelo Roncalli seppe essere lungimirante e seppe aver fiducia nella “Provvidenza”. Dio sa muovere tutto con sapienza e gli uomini santi sono quelli che si lasciano guidare dalla “forza della Resurrezione”.
Papa Francesco ha voluto, poi, condividere l’esperienza avuta, nella mattinata odierna, nel campo profughi di Vrazhedebna. Nel centro, gestito dalla Caritas, i volontari hanno imparato a guardare i profughi e i rifugiati “con gli occhi del Signore”, ha detto Francesco. L’amore gratuito di Dio si china verso chiunque e non possiamo, ha raccomandato, “classificare chi è degno di amore chi no”. Nessuno va etichettato e ogni persona deve “sentirsi amata”, senza esclusioni, e soprattutto le persone “dimenticate dai fratelli”.
Nelle parrocchie è possibile educarsi vicendevolmente, ha assicurato Bergoglio. Li è possibile imparare ad usare lo stesso “sguardo di Dio” con l’aiuto dei fratelli. Devono essere, le nostre comunità, “casa in mezzo a tutte le case”. E con forza ha auspicato che la Chiesa universale rimanga una “casa con le porte aperte”
Riferendosi alla testimonianza ascoltata da Don Boris Stoykov, ha esortato tutti i sacerdoti a essere grati per l’aiuto ricevuto dai fedeli. E ha esortato il Popolo di Dio a ringraziare Dio per il dono dei pastori. Solo cosi può esistere “una comunità viva che sostiene, accompagna, integra e arricchisce”.
Audacia e creatività sulle orme di Cirillo e Metodio
Infine, Papa Francesco a chiesto alla Chiesa di Bulgaria “audacia e creatività“, sull’esempio dei Santi Cirillo e Metodio che seppero escogitare un metodo per evangelizzare e fare in modo che nessuno “rimanesse privo della Parola”. Papa Francesco ha incoraggiato a sforzi concreti. La gente, ha affermato, non può essere “privata della luce e della consolazione che nascono dall’amicizia con Gesù”.
Dopo la benedizione finale, il Papa ha raggiunto le porte della chiesa. Ad attenderlo sul sagrato c’erano malati e volontari. Tra voli di palloncini e suoni di campane Bergoglio si è congedato per dirigersi verso la Base Aerea Graf Ignatievo di Plovdiv da dove rientrerà a Sofia.
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