“Accorgersi del perdono di Dio” è “importante”. Lo ha ricordato Papa Francesco nell’omelia pronunciata oggi pomeriggio durante la Celebrazione penitenziale nella Basilica Vaticana. Il Santo Padre ha commentato l’episodio, narrato dall’evangelista Giovanni, della donna sorpresa in flagrante adulterio. Sant’Agostino sintetizza il medesimo racconto con le parole “Misericordia et misera“, riferendosi ai due protagonisti rimasti soli sulla scena finale, Gesù e l’adultera. “Sono andati via quelli venuti per scagliare pietre contro la donna”, i farisei accusatori, ricorda Papa Francesco. E continua: “Gesù invece rimane”. E le parole latine usate da Sant’Agostino “relicti sunt duo, misera et misericordia” non potrebbero essere più efficaci per descrivere il contrasto tra il Cristo e la donna: la “misericordia” fatta carne e la “misera”.
Il Papa commenta, poi, il gesto del Cristo di scrivere col dito per terra. Dagli esegeti è stato considerato un “gesto misterioso”. Non è chiaro cosa Gesù ha scritto. Nell’episodio del Sinai si dice che “Dio aveva scritto le tavole della Legge col suo dito” continua Papa Francesco. E poi ricorda la promessa divina di voler scrivere la Legge “direttamente sui cuori” e dunque su “tavole di carne”. Solo con il supporto dello Spirito Santo, spiega Bergoglio, che ci abita interiormente possiamo essere liberati dal peccato.
Solo la tenerezza di Dio può liberare il cuore dell’uomo dal peccato
Poi ammonisce: “il male è forte” ed è difficile liberarsene. Occorre un “grande amore” per affrancarci dalla malvagità. Solo “la tenerezza” di Dio riversata “nel cuore rende liberi”. Se non sperimentiamo l’Amore di Dio, la forza del perdono del Padre, non possiamo essere liberati. Possiamo solo “ripartire” solo se rigenerati dalla mano di Dio che amorevole si stende su di noi.
Dunque, conclude Francesco, quando nel Sacramento della Penitenza facciamo l’esperienza del perdono questa è “sempre nuova, originale e inimitabile”. E dopo essere stati liberati da peccati sarebbe bello esclamare, mentre guardiamo il Crocifisso, “ecco dove sono andati a finire i miei peccati”. Perchè, dice Francesco, questo ci aiuta a non dimenticare la Misericordia che Dio ci ha usato.
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