Il “cuore accogliente” del Libano al centro delle parole del Papa. Il suo “grazie” alla comunità libanese lo ha pronunciato, ieri, durante l’udienza concessa ai membri della “Fondazione Maronita” e all’autorità del Libano in sala Clementina, al termine dell’udienza con i 35 vescovi della Chiesa patriarcale di Antiochia dei Maroniti in visita ad limina.
L’accoglienza del Libano. Dopo il saluto del cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei Maroniti, il Papa si è rivolto agli oltre 50 laici della Fondazione, ringraziando la comunità libanese per tutto quello che fa in Libano”. “Per due cose: mantenere l’equilibrio – questo equilibrio creativo, forte come i cedri – fra cristiani e musulmani, sunniti e sciiti; un equilibrio da patrioti, da fratelli”, sono le parole pronunciate “a braccio” dal Papa. Poi, il momento del “grazie”. “Vorrei anche ringraziare per un’altra cosa: la vostra generosità, il vostro cuore accogliente con i rifugiati: ne avete più di un milione. Grazie, grazie tante!”.
Cambia la data della Giornata del migrante. La prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato si svolgerà il 29 settembre 2019. Una novità comunicata da Greg Burke, direttore della sala stampa vaticana. “Su richiesta di varie Conferenze Episcopali, il Papa ha spostato la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato all’ultima domenica di settembre”. Il testo del messaggio del Santo Padre verrà pubblicato alcuni mesi prima. Nel 2018 era stata celebrata il 14 gennaio. Nella messa celebrata in quel giorno, il Papa si era rivolto ai nuovi arrivati, per i quali “accogliere, conoscere e riconoscere significa conoscere e rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei Paesi in cui sono accolti. Significa pure comprendere le loro paure e apprensioni per il futuro”. Poi, lo sguardo del Papa si è rivolto alle comunità locali: “Accogliere, conoscere e riconoscere significa aprirsi alla ricchezza della diversità senza preconcetti, comprendere le potenzialità e le speranze dei nuovi arrivati, così come la loro vulnerabilità e i loro timori”.
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