Le azioni quotate a Londra sono scese, mentre i titoli di stato sono scesi poiché l’inflazione nel Regno Unito è leggermente diminuita a novembre, favorendo la caduta dei prezzi della benzina.
L’inflazione nel Regno Unito è scesa al minimo di 41 anni il mese scorso, passando dall’11,1% di ottobre al 10,7%, secondo i dati dell’Office for National Statistics.
La reazione del mercato, tuttavia, è stata mista, con il FTSE 100 di Londra in calo dello 0,3% nelle prime operazioni. Le aziende dell’energia e delle utilities sono le migliori performance, mentre tutti gli altri settori sono in territorio negativo.
Le scrofette si sono comportate bene, marciando su tutta la linea. Il rendimento a due anni è sceso di 0,06 punti percentuali al 3,44%, il livello più vicino dalla fine di ottobre, con l’aumento del prezzo dello strumento di debito. Il rendimento a 10 anni è sceso di 0,02 punti percentuali al 3,27%.
La sterlina si è rafforzata, nel frattempo, salendo dello 0,15% a 1,23 dollari rispetto al dollaro. La valuta, che è aumentata costantemente rispetto al dollaro negli ultimi due mesi, ha rafforzato la sua tesi per un piccolo aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quando si riunirà più tardi oggi dopo che i dati di martedì hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione statunitense a novembre.
La Banca d’Inghilterra, che dovrebbe riunirsi giovedì, dovrebbe alzare i tassi più lentamente mentre l’economia britannica vacilla sull’orlo della recessione.
Francesco Pesol, FX strategist di ING, ha dichiarato di non essere sorpreso dalla reazione “smorzata” della sterlina al tasso di inflazione di novembre. Gli investitori sono nervosi in vista delle prossime previsioni economiche della banca centrale, mentre l’inflazione a due cifre nel Regno Unito significa che la BoE probabilmente aumenterà i tassi di 0,5 punti percentuali entro questa settimana.