Verbali della Fed: i funzionari non sono sicuri di ulteriori aumenti dei tassi

I funzionari della Federal Reserve, nei verbali della riunione del 2-3 maggio, hanno evidenziato una significativa incertezza sul percorso futuro della politica monetaria. I funzionari della banca centrale hanno riconosciuto la necessità di mantenere aperte le loro opzioni mentre discutevano se continuare ad aumentare i tassi di interesse o mantenerli stabili nei prossimi mesi.

Sebbene i funzionari fossero preoccupati per l’inflazione, sentivano sempre più che l’impatto delle condizioni finanziarie restrittive e il rallentamento dell’azione di politica monetaria significavano che la loro campagna di inasprimento era quasi terminata.

“I partecipanti hanno generalmente espresso incertezza su quanto sarebbe appropriato un ulteriore inasprimento delle politiche”, affermano i verbali.

La nuova intuizione, pubblicata mercoledì pomeriggio, ha sottolineato quanto seriamente i funzionari della banca centrale stessero considerando di cambiare rotta e mantenere i tassi di interesse costanti quando si sono incontrati all’inizio di questo mese. Anche se i verbali vengono pubblicati diverse settimane dopo ogni riunione, sono attentamente monitorati per indizi su come si sentono i banchieri centrali e dove sta andando la politica monetaria.

I verbali di maggio sono particolarmente preziosi in quanto il percorso da seguire per la politica monetaria rimane poco chiaro. I funzionari della Fed continuano a discutere se alzare i tassi di interesse o mantenerli stabili quando il prossimo comitato politico si riunirà a metà giugno.

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L’ultima versione sottolinea l’ampiezza del dibattito durante la riunione di maggio. Alcuni funzionari hanno ritenuto che ulteriori aumenti dei tassi potrebbero essere giustificati sul percorso previsto per l’inflazione, mostrano i verbali. Molti hanno ritenuto che non fosse necessario un ulteriore inasprimento, afferma il verbale. I funzionari hanno generalmente concordato sulla necessità di monitorare attentamente i dati economici in arrivo prima del prossimo incontro programmatico previsto per il 13-14 giugno.

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Alcuni funzionari hanno insistito durante la riunione di maggio sul fatto che il cambiamento nelle prospettive politiche della Fed – inclusa la decisione di rimuovere il linguaggio dall’affermazione secondo cui sarebbero appropriati “aumenti continui” del tasso ufficiale – non dovrebbe essere interpretato come un segnale dalla Fed. I verbali hanno mostrato che aveva escluso ulteriori rialzi dei tassi quest’anno, o che era incline a tagliare i tassi. I funzionari della Fed hanno affermato per mesi che non si aspettano un taglio del tasso sui fondi federali quest’anno. Invece, si aspettano di mantenere il tasso costante una volta determinato un livello sufficientemente vincolato.

Tale visione è in contrasto con la previsione di consenso tra gli investitori, che continuano a scontare la significativa possibilità di un taglio del tasso di almeno un quarto di punto entro la fine dell’anno.

Dopo la pubblicazione dei verbali, secondo lo strumento CME FedWatch, gli operatori hanno stimato al 72% la probabilità che la Fed mantenga i tassi invariati alla riunione di giugno.

I verbali della riunione di maggio hanno mostrato che il personale della banca centrale mantiene la propria opinione che una lieve recessione è probabile entro la fine dell’anno, citando l’impatto di un previsto ulteriore inasprimento delle condizioni di prestito bancario insieme alle già rigide condizioni finanziarie. Il personale della Fed ha pubblicato per la prima volta le previsioni di recessione durante una riunione di marzo tenutasi nelle immediate vicinanze della Silicon Valley Bank e della Signature Bank.

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Fallimenti. Vedono un rallentamento seguito da una ripresa “moderatamente vivace”.

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Le previsioni dello staff non hanno impedito ai funzionari di votare all’unanimità a favore di un altro aumento del tasso di un quarto di punto a maggio, portando il tasso sui fondi federali a un intervallo compreso tra il 5 e il 5,25%. I funzionari della banca centrale sembravano avere una visione un po’ meno ottimistica delle prospettive economiche, affermando che mentre l’inasprimento delle condizioni del credito avrebbe pesato sull’attività economica, “l’entità di questi effetti è rimasta incerta”.

Le azioni sono scese dopo il rilascio, con l’S&P 500 in calo dello 0,9% entro le 14:30 Eastern.

Scrivi a Megan Cassella a megan.cassella@dowjones.com

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