La vicepresidente Kamala Harris si reca mercoledì in Pennsylvania, il più grande campo di battaglia nella mappa del 2024, per affrontare l’ultimo momento di alto profilo della sua candidatura abbreviata per rispondere alle domande di uno dei gruppi più favoriti delle elezioni: gli elettori indecisi e indecisi.
Nel frattempo, l’ex presidente Donald Trump tornerà in Georgia con un paio di eventi – un municipio religioso a Zebulon e una manifestazione a Duluth ospitata da Turning Point Action – nel tentativo di ribaltare lo stato e i suoi 16 voti elettorali. Torniamo al suo articolo di novembre.
Prova del Municipio: In un municipio della CNN nella contea di Delaware, fuori Filadelfia, a 13 giorni dal giorno delle elezioni, sono già stati espressi più di 20 milioni di voti, mettendo Harris in una corsa molto serrata con il suo rivale repubblicano. L’evento avviene la stessa notte di un dibattito proposto alla CNN tra i due candidati, che Harris ha accettato ma Trump ha rifiutato.
Negli ultimi giorni della campagna, il vicepresidente ha inasprito il suo attacco al candidato repubblicano, mettendo in dubbio la sua idoneità alla carica e avvertendo anche delle gravi conseguenze politiche di un secondo mandato di Trump.
Per Harris, mercoledì segna il suo 95esimo giorno come candidato alla presidenza, un promemoria del tempo ridotto a sua disposizione per presentarsi agli elettori. Mercoledì mirerà a continuare a lavorare per dare agli elettori una migliore comprensione di chi è personalmente e della sua posizione politica.
Suona l’allarme: Il vicepresidente non è il solo ad avvertire del pericolo di una seconda presidenza Trump. Alcuni degli avvertimenti più forti provengono da coloro che hanno prestato servizio nell’amministrazione Trump, tra cui John Kelly, che ha servito come capo dello staff della Casa Bianca e segretario per la Sicurezza Nazionale di Trump.
Sebbene Kelly abbia già espresso preoccupazione per l’ex presidente, la decisione di esercitare un peso così forte nelle ultime settimane delle elezioni rappresenta uno sviluppo scioccante. In un’intervista al New York Times, Kelly ha affermato che Trump “rientra sicuramente nella definizione generale di fascismo”.
Un generale della Marina in pensione ha raccontato all’Atlantico che Trump gli aveva detto che voleva che il personale militare americano gli desse lo stesso rispetto che i generali di Adolf Hitler mostrarono al dittatore nazista durante la seconda guerra mondiale. Un consigliere della campagna di Trump ha negato l’affermazione di Kelly, definendola “assolutamente falsa”.
La campagna di Harris si è rapidamente impadronita dei commenti, con il candidato alla vicepresidenza Tim Walls che ha affermato in una manifestazione in Wisconsin che l’episodio ha dimostrato che Trump stava “sprofondando nella follia”.
Attenzione alla retorica: Ma non sono solo i commenti fatti da Trump anni fa ad essere messi sotto esame negli ultimi giorni delle elezioni, poiché l’ex presidente tende sempre più a dichiarazioni provocatorie nelle apparizioni sui media e negli eventi elettorali.
Martedì, durante un evento volto a corteggiare gli elettori latini in Florida, Trump ha attaccato il suo rivale democratico con un’invettiva razzista, definendo il vicepresidente “pigro da morire”. Harris ha partecipato a un paio di interviste televisive martedì, il giorno dopo che Blue Wall ha tenuto eventi elettorali separati in ciascuno degli stati.
L’ex presidente ha detto alla folla nel suo golf resort Doral che i presidenti “hanno molto potere” per affrontare l’immigrazione.