di Giacomo Biancardi – Per il Green Deal europeo c’è una sintonia tra gli Stati membri europei, la sola Polonia ha manifestato difficoltà nell’eventualità di poter rispettare la scadenza del 2050 per arrivare a una condizione di neutralità climatica. Una situazione che ha portato il Consiglio europeo a decidere di tornare sulla specifica questione entro il giugno del prossimo anno. La convergenza tra gli Stati riguarda gli elementi delineati dalla Commissione europea con la consapevolezza che la transizione ecologica “richiederà notevoli investimenti pubblici e privati”.
In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore e appoggia l’annuncio da parte della Banca europea degli investimenti di voler sostenere investimenti, per un valore di 1.000 miliardi di euro, a favore dell’azione “per il clima e della sostenibilità ambientale” nel periodo 2021-2030. Il documento inoltre sottolinea che il prossimo Quadro finanziario pluriennale “contribuirà in modo significativo all’azione per il clima”. Nessuna presa di posizione a favore dei 260 miliardi di investimenti annui chiesti dalla Commissione per realizzare il Green Deal. Rimane l’impegno di istituire un fondo da 100 miliardi per favorire la transizione economica ed ecologica nei Paesi che dipendono maggiormente dai combustibili fossili.
Brexit ed elezioni nel Regno Unito
Altro tema rilevante di queste giornate a Bruxelles è stato la Brexit, Dopo che da Londra è arrivata la conferma del successo elettorale di Boris Johnson. Una vittoria che ha fatto registrare nel Regno Unito la convergenza di un’ampia maggioranza di consensi per il partito dei “Tories” come non accadeva dai tempi di Margaret Thatcher.
Johnson esultando annunciando la vittoria ha ripetuto lo slogan che ha caratterizzato gran parte della sua campagna elettorale “Get Brexit done”. La maggioranza in Parlamento è elevata tanto che il premier potrebbe arrivare, già sul finire della prossima settimana, a far votare l’accordo di recesso firmato con l’Unione europea. Una data è già stata annunciata per il distacco: 31 gennaio 2020. La riunione del Consiglio Europeo, che aveva in calendario una discussione in proposito, ha portato ad alcune conclusioni reiterando il proprio impegno a favore di un “recesso ordinato” sulla base dell’accordo di cui chiede la tempestiva ratifica e l’effettiva attuazione. Viene anche espresso il desiderio di instaurare con il Regno Unito future relazioni “quanto più strette possibili”, nel rispetto degli orientamenti e delle dichiarazioni del Consiglio europeo e che dovranno essere basate su un equilibrio di diritti e obblighi per “garantire condizioni di parità”. Sarà ancora Michel Barnier a seguire i negoziati con il Regno Unito sulle future relazioni. Negoziati che dovranno svolgersi all’insegna “dell’unità e trasparenza” con tutti gli Stati membri.
Le riforme del MES
Sul fronte del Vertice euro, il Consiglio ha quindi incaricato l’Eurogruppo di proseguire il lavoro sul pacchetto di riforme del MES, fatte salve le “procedure nazionali” e di continuare i lavori su tutti gli elementi del rafforzamento “dell’unione bancaria” su base consensuale. Nel caso del governo italiano, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che: ”sarà ampiamente coinvolto il Parlamento”.
Sul Mes, l’unione bancaria, il rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro e lo strumento di bilancio e competitività il Consiglio europeo tornerà entro il mese di giugno del 2020.
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