Presentato alla festa del cinema di Roma il film ‘Bar Giuseppe’, una lettura in chiave contemporanea della famiglia di Nazareth. Il film scritto e diretto da Giulio Base è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma. Il protagonista, interpretato magistralmente da Ivano Marescotti, gestisce una stazione di servizio in una zona rurale e ha l’hobby della falegnameria. Rimasto vedovo, prende in sposa una profuga africana in esilio superando pregiudizi e male lingue.
La trama, evidentemente, è un pretesto per riflettere su temi importanti e attualissimi: migranti e accoglienza, discriminazione, lavoro. Riguardo al titolo, il regista ha spiegato di aver tratto ispirazione dal nome aramaico di Gesù “Yēshūa bar Yôsēf”, che tradotto significa “Gesù, figlio di Giuseppe”. Ha attualizzato, infatti, “giocando” sui vocaboli, la storia del padre putativo di Gesù, ambientandola ai giorni nostri in un “bar”. Si tratta proprio di “una rilettura della buona novella di Gesù, Giuseppe e Maria” che ha per protagonista quest’uomo adulto. Il suo modo di affrontare la realtà, di sfidare la cattiveria che lo circonda è contraddistinto dai suoi silenzi, e dalle poche parole.
Giulio Base ha raccontato di essere stato illuminato, anche, dalla lettura del libro del cardinale Gianfranco Ravasi dal titolo “Giuseppe”. In particolare Base è stato colpito dalla copertina del volumetto dove c’è una raffigurazione di un anziano Giuseppe con un bambino in braccio. E, nella sua attualizzazione, ha inteso evidenziare la vecchiaia del personaggio, raccontandone la sua “storia d’amore”.
Parlando della sua fede, ai microfoni di Telepace, ha detto: “Sono un uomo fortunato perché possiedo la fede e ritengo doveroso manifestarla quando possibile”.
Nel cast anche Nicola Nocella, Virginia Diop, Selene Caramazza, Michele Morrone e Vito Mancini.
Il servizio di Eugenio Bonanata
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