In Madagascar Papa Francesco ha visitato la “città dell’Amicizia”, un progetto virtuoso di solidarietà nato nel 1989 grazie all’impegno del missionario argentino Padre Pedro Opeka che ha accolto il Pontefice a suo arrivo.
Questa struttura d’accoglienza, situata nei pressi della discarica della capitale Antananarivo, ogni anno offre alloggio a 30 mila famiglie povere, garantendo servizi – come la scuola e il pagamento dei trasporti – in cambio di lavoro nelle attività quotidiane. Un simbolo concreto di speranza, secondo il Papa e “espressione della presenza di Dio in mezzo al suo popolo povero”. Questo modo di essere in mezzo al popolo in maniera “non sporadica”, ha continuato Papa Francesco, è lo stesso di Dio.
La città dell’amicizia risultato di una “fede viva”
Nel suo intervento, il Santo Padre, voluto sottolineare che “la povertà non è una fatalità”. Ricordando la storia del piccolo villaggio ha evidenziato il “duro lavoro” che ha consentito di raggiungere gli odierni risultati. E la fede è stata di supporto, una “fede viva che si è tradotta in azioni concrete capaci di “spostare le montagne”.
Lo stesso progetto – ha aggiunto il Papa -è stato reso possibile anche grazie alla “fiducia” che è quell’arma “che ha consentito di vedere speranza dove invece si vedeva solo precarietà”.
Gli ingredienti chiave – ha spiegato Francesco – sono i valori. Le famiglie che iniziarono questa mirabile opera con padre Opeka erano ben educate ai “valori” e hanno potuto testimoniare “impegno, disciplina, onestà, rispetto di sé stessi e degli altri”. E mettendo in guardia dall’individualismo ha ammonito: “non c’è peggior schiavitù – come ci ha ricordato padre Pedro – di vivere ognuno solo per sé”.
Infine, un “messaggio particolare” il Santo Padre l’ha rivolto ai più giovani presenti ad Akamasoa. Ha chiesto loro di non essere arrendevoli dinanzi “agli effetti nefasti della povertà”. E esortandoli a non cedere alla tentazione di una “vita facile” ha additato gli “anziani” come esempio da seguire. Il loro lavoro “sta a voi a portarlo avanti”.
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