La catechesi era dedicata alla settima domanda del Padre Nostro “Liberaci dal male”. Ma dall’udienza generale di oggi traspare un forte messaggio di attenzione da parte di Papa Francesco per i profughi, in particolare per quelli giunti dalla Libia. Un’attenzione prima espressa con i gesti e poi con le parole.
Quando il Papa è entrato in piazza San Pietro, sono saliti a bordo della papamobile otto bambini, maschi e femmine, tutti riconoscibili da un cappellino bianco con la scritta “Auxilium” e da magliette blu o bianche con i quattro imperativi di Francesco per i migranti: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. Il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha puntualizzato che si tratta di “otto bambini arrivati dalla Libia con il corridoio umanitario del 29 aprile scorso e su un barcone alcuni mesi fa”. Bambini, di diverse nazionalità – tra cui Siria, Nigeria e Congo – attualmente ospitati con le loro famiglie nel Centro Mondo Migliore di Rocca di Papa e seguiti dalla Cooperativa Auxilium”.
L’altra attenzione per i profughi traspare dai saluti ai fedeli di lingua italiana, al termine dell’udienza. Il Papa ha salutato, tra gli altri, “i profughi provenienti dalla Libia e accolti a Mondo Migliore” e i Centri di accoglienza straordinari Casilina 1 e 2 di Roma. “In questo mese di maggio dedicato alla Madonna, vi invito ad imitarla”, sono state le sue parole.
Un’attenzione per loro anche in un testo scritto. Si tratta del saluto del Papa consegnato, al termine dell’udienza generale di questa mattina, ai partecipanti al 24° Convegno dell’International Catholic Jewish Liaison Committee (Ilc). “È cosa buona che affrontiate anche questioni attuali, come l’atteggiamento nei riguardi dei rifugiati e la ricerca dei modi con cui aiutarli”, si legge nel messaggio.
La richiesta di Corridoi umanitari dalla Libia
Era la seconda domenica di Pasqua, quando dopo la recita del Regina Coeli, Francesco ha rivolto il suo pensiero e la sua preghiera ai profughi, che “si trovano nei centri di detenzione in Libia, la cui situazione, già molto grave, è resa ancora più pericolosa dal conflitto in corso”. Dal Papa l’appello affinché “le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari”.
Il video choc citato dal Papa
Era a bordo del volo papale, di ritorno da Ginevra, nel giugno scorso, quando Francesco rivelò di aver visto un video che lo colpì molto sui centri libici in cui vengono rinchiusi i migranti. “Donne e bambini vengono divisi dagli uomini e dove vanno lo sa solo Dio”. In quella circostanza il Papa paragonò quelle carceri ai lager della Seconda Guerra Mondiale. “Avvengono mutilazioni, muoiono e poi li buttano nelle fosse comuni”.
“I #rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché conoscono l’odore acre della guerra” Papa Francesco pic.twitter.com/xAUsabrFHn
— Migranti & Rifugiati (@M_RSezione) 15 maggio 2019
La redazione di Telepace News (redazione@telepace.it) si trova a Roma nel quartiere di Borgo Angelico, a pochi passi dalla Città del Vaticano. Dal 1990, per desiderio di Papa Giovanni Paolo II viene aperta la sede a Roma, che ospita giornalisti e operatori televisivi. La redazione si occupa di tutte le principali attività del Papa: l’Angelus, l’Udienza Generale del Mercoledì, i viaggi apostolici. Grazie al satellite, le immagini trasmesse da Telepace Roma arrivano integralmente in ogni casa.