Si apre, domani 10 maggio, la fase diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione di Maria Bernadetta dell’Immacolata. Il rito, che sarà presieduto dal vicario del Papa per la diocesi di Roma, il cardinale Angelo De Donatis, si svolgerà nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense. Papa Francesco era amico della religiosa, e l’ha definita “una suora semplice”. Raccontando di lei, ha detto: “aveva la saggezza dell’obbedienza, della fedeltà”.
L’amicizia con Jorge Mario Bergoglio
Bergoglio ha additato tante volte suor Bernadetta come modello da seguire. Avellinese, entra nell’istituto delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe quando ancora è giovanissima. Professa i voti perpetui nel 1943. E l’anno successivo viene trasferita in Argentina, a Buenos Aires. Qui era nata e si era diffusa la Congregazione a cui apparteneva e che era stata fondata da Camila Rolòn. L’istituto è dedito all’assistenza dei più poveri. Suor Bernadetta è addetta alla cucina e si contraddistingue per la sua “laboriosità” e per la sua “umiltà”.
Dal 1965, viene inviata negli Stati Uniti dove presta servizio nel seminario intitolato a San Giovanni Maria Vianney, a Richmond in Virginia. La postulatrice della causa, Silvia Correale, evidenzia l’amabilità della suora. I seminaristi l’apprezzano e la stimano, tanto da rivolgersi a lei per ottenere preziosi consigli sul loro percorso vocazionale. Nel 1979 si trova, invece, a San Miguel. Presta servizio in una casa d’esercizi spirituale dove conosce Jorge Mario Bergoglio, all’epoca provinciale dei gesuiti. Il futuro Papa si innamora del “tocco profondamente evangelico” di questa donna, della sua “devozione”, dei suoi tratti materni. E diventa punto di riferimento per tanti novizi e sacerdoti. Bergoglio, riferisce la postulatrice Correale, “li mandava da lei a chiedere consiglio”.
Quando Maria Bernadetta torna in Italia, nel 1986, si ammala. Un tumore la stroncherà. E morirà nel 2001, dopo aver ricevuto il sacramento dell’Unzione degli infermi dal cardinale Bergoglio che aveva mantenuto, con lei, un rapporto confidenziale e di amicizia sincera. Come racconta chi l’ha conosciuta fu esemplare anche nel modo di vivere la malattia e la morte.
Il rito nel Palazzo Lateranense e la trasmissione su Telepace
Al rito di apertura del processo di beatificazione e di canonizzazione, che inizierà a mezzogiorno, saranno presenti i membri del tribunale diocesano: monsignor Giuseppe D’Alonzo, monsignor Slawomir Oder, il notaio attuario Marcello Terramani e il notaio aggiunto Giancarlo Bracchi. Il rito sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Diocesi di Roma e in differita, alle 17, su Telepace.
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