Papa Francesco è giunto stamattina in Bulgaria, a Sofia, dove ha dato inizio al suo ventinovesimo Viaggio Apostolico. Il Santo Padre ha lasciato il Vaticano nelle prime ore del mattino per recarsi all’aeroporto di Roma-Fiumicino. La partenza alle ore 7.10 a bordo di un A321, della compagnia aerea Alitalia.
Il volo di Papa Francesco verso Sofia
Lasciando il territorio italiano, il Pontefice ha inviato un telegramma al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, auspicando per lui e il popolo italiano “serenità” e “concordia”. Sono stati inviati telegrammi anche ai capi di stato di Croazia, Bosnia, Erzegovina, Montenegro e Serbia mentre l’aereo, con a bordo Papa Francesco, sorvolava questi paesi.
Durante il volo, il direttore ad interim della Sala Stampa, si è rivolto ai giornalisti presenti con un “benvenuto”, riservato in particolare “a quelli delle Bulgaria e della Macedonia”. Anche Papa Francesco si è gli operatori dei media ricordando che “sarà un viaggio breve” ma “molto fitto”.
L’arrivo in Bulgaria e l’accoglienza
Atterrato a Sofia è stato accolto dal primo ministro Bojko Borisov. Ed è stato omaggiato con dei fiori da parte di quattro bambini che vestivano un abito tradizionale. Poi, nella sala VIP dell’aeroporto, c’è stato un breve colloquio con lo stesso ministro Borisov.
Papa Francesco si è poi avviato verso il Palazzo Presidenziale dove ha incontrato il Presidente della Repubblica, Rumen Radev, e altre autorità locali. Il Santo Padre ha ricevuto gli onori militari. Accompagnato nella Sala Verde del Palazzo Presidenziale, ha avuto un incontro privato con Rumen Radev.
Il discorso alle Autorità politiche e religiose
Alle 10,15, ora di Roma, il Santo Padre Francesco ha pronunciato un discorso alle Autorità presenti nella piazza Atanas Burov. “Sono lieto di trovarmi in Bulgaria” ha esordito. E ha definito questa terra “luogo d’incontro tra molteplici culture e civiltà”. Ha espresso gratitudine alle autorità politiche per averlo invitato. E ha salutato le autorità religiose della Chiesa Ortodossa Bulgara dichiarando gli intenti del suo Viaggio Apostolico. “Vengo a confermare nella fede e ad incoraggiare” ha detto.
Papa Francesco ha aggiunto parole di saluto anche per i fedeli delle altre confessioni religiose. E ha ribadito la propria “convinzione” che gli insegnamenti di queste religioni impongono i “valori della pace”, della “reciproca conoscenza”, nonché della “fratellanza umana” e della “convivenza comune”. Il richiamo esplicito di Papa Francesco è al “Documento sulla fratellanza umana” firmato ad Abu Dhabi lo scorso febbraio assieme al Grande Imam di al-Azhar.
Bergoglio ha ricordato le visite dei suoi predecessori in terra di Bulgaria. Soprattutto, san Giovanni XXIII si prodigò, da Delegato Apostolico, per l’ecumenismo. La sua opera, per la promozione del dialogo, culminò con la convocazione del Concilio Vaticano II. E anche i Santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi, furono “ispiratori di dialogo fecondo, di armonia, di incontro fraterno tra le Chiese” ha ricordato il Papa.
Infine, rivolgendosi al Presidente della Repubblica, Papa Francesco ha esortato a “creare le condizioni” perchè i giovani possano vivere nella propria terra natia “una vita degna”. A questo modo non saranno “costretti ad emigrare”. Poi, ha concluso: “Dio benedica la Bulgaria”.
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