“Ringrazio dell’accoglienza che ho ricevuto” ha detto Papa Francesco all’inizio della breve omelia rivolta ai detenuti della Casa Circondariale di Velletri. Ha ringraziato per una lettera che questi hanno voluto scrivergli nei giorni precedenti. E ha spiegato, poi, il gesto della lavanda dei piedi, un gesto “riservato agli schiavi” e il senso della celebrazione odierna.
“Gesù sapeva del potere che gli aveva dato il Padre” ha detto il Papa, ma compie questo gesto umilissimo. E ha ricordato il monito seguente di Gesù, esplicativo: “Fate anche voi lo stesso”. Poi ha detto: “anche io farò questo gesto” come stabilito dalla liturgia della Chiesa. La lavanda dei piedi fatta da Gesù ci ricorda la sua “prima regola”, che non è quella del “dominio” e dell’umiliazione. Ma quella del servizio. Ha citato poi la discussione tra gli apostoli, raccontata nel Vangelo, su “chi fosse il più grande”. Gesù interviene nella discussione avvertendo “i capi delle nazioni dominano”, ma tra i discepoli non deve essere cosi.
L’accoglienza di Papa Francesco a Velletri
Papa Francesco ha lasciato la Domus Sanctae Marthae alle 15.30 di oggi pomeriggio. Ed è giunto a Velletri, alle 16.30, dove c’era ad attenderlo la dottoressa Maria Donata Iannantuono, direttrice dell’istituto penitenziario. Presenti ad accogliere il Santo Padre anche la vicedirettrice Pia Palmieri, il cappellano don Franco Diamante, il Comandante della Polizia Penitenziaria.
Dopo essersi intrattenuto, brevemente, con alcuni rappresentanti del personale e della polizia e con alcuni detenuti, Papa Francesco si è recato nel Salone della Casa Circondariale per iniziare la celebrazione della Messa in Coena Domini che è iniziata attorno alle 16.45
La lavanda dei piedi a detenuti di diverse nazionalità
Protagonisti del rito della lavanda dei piedi sono stati 12 detenuti di diverse nazionalità: 9 italiani, 1 marocchino, 1 brasiliano, 1 ivoriano. Papa Francesco ha indossato un grembiule che gli è stato donato nell’udienza generale del 27 marzo da Francois Ayim, della Missione speranza e carità. Sul grembiule è stata ricamata una scritta: “tu lavi i piedi a me?”. In quell’occasione, duecento pellegrini palermitani si erano recati a Roma, guidati dall’arcivescovo Corrado Lorefice, per ringraziare il Santo Padre dopo il viaggio apostolico, del 15 Settembre.
Il saluto della direttrice e il congedo del Santo Padre
Vorremmo che questa giornata non finisse mai” ha detto la direttrice Iannantuono, ringraziando il Santo Padre della visita. Ha apprezzato il Pontefice per la sua “nota sensibilità verso gli ultimi”. E ha confermato l’impegno e la passione di tutti gli impiegati nell’Istituto di Velletri, elencando numerose “criticità” che gli stessi operatori devono affrontare quotidianamente.
Scambio di doni, alla fine della celebrazione. In particolare, i detenuti hanno donato a Papa Francesco alcuni oggetti di loro produzione. La Polizia Penitenziaria ha donato un modellino e una targa commemorativa dello stesso corpo di polizia.
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