Nella Sala Consiliare del Campidoglio, intitolata a “Giulio Cesare”, stamani Papa Francesco ha pronunciato un discorso rivolto alle autorità politiche di Roma. “Da tempo desideravo venire”, ha detto. E ha ringraziato per la preziosa collaborazione offerta dall’Amministrazione Capitolina, soprattutto in occasione di eventi ecclesiali.
L’encomio di Papa Francesco per Roma
Parole di encomio, quelle del Papa, per Roma, la città che il poeta Tibullo definì “eterna”. In questo luogo, culla di una fiorente civiltà “hanno coronato col martirio la loro missione i santi Apostoli Pietro e Paolo”, ha ricordato Francesco. Il loro sangue e da quello di migliaia di altri cristiani è stato il “seme” da cui è nata quella civiltà cristiana che ha dato all’Urbe “un nuovo volto”. Il marchio della cristianità è ancora ben evidente nell’architettura dell’intera città.
Roma, crocevia di genti eterogenee, “ha saputo accogliere e integrare”. Qui è facile la coabitazione, nella pluralità delle identità. Cosi, la Città Eterna è diventata “polo d’attrazione e cerniera“. E non solo, ad esempio, tra Nord Europa e paesi del Mediterraneo. Anche poteri temporali e spirituali, qui, coesistono pacificamente. Alla “libertà religiosa”, ricorda Papa Francesco, sono stati offerti “spazi di libertà e partecipazione”.
Roma ha bisogno di cura umile e assidua
Bergoglio, rivolgendosi al sindaco, Virginia Raggi, e alle autorità presenti ha chiesto di preservare questo “organismo delicato”. Roma ha bisogno di “cura umile e assidua” e c’è bisogno di custodire questo “splendore”. Ogni cosa va ceduta integra alle generazioni future che, a loro volta, potranno contribuire con “il loro specifico genio, le loro iniziative, i loro buoni progetti”.
Questa è anche la sede del Papa. E dunque, ha sottolineato Bergoglio, è “punto di riferimento spirituale per l’intero mondo cattolico“. Da questo si comprende quanto affermato nel Concordato tra Italia e Santa Sede in merito al “particolare significato” che Roma ha per la “cattolicità”. E questo esige, ha evidenziato il Papa, che i politici siano capaci di amministrare una realtà cosi “complessa”. Ha poi raccomandato di mantenere integra la peculiare vocazione ad essere città accogliente, di coltivare quella “saggezza” capace di “integrare“. La Chiesa diocesana può senz’altro supportare con la “rete delle sue parrocchie, scuole e istituzioni caritative”. Con la collaborazione di tutte le forze in campo, compresa la Chiesa Cattolica, Roma può continuare ad ostentare il suo “volto più nobile”.
Cari romani, Buongiorno
Rivolgendosi infine alla Sindaca Virginia Raggi, e a tutti i romani, Papa Francesco ha chiesto di rimanere “concordi” al servizio di questa Città. Benedicendo, e assicurando la propria personale preghiera, ha affidato il popolo romano alla protezione di Maria Salus Populi Romani e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Dopo i ringraziamenti da parte del sindaco per il discorso del Pontefice, c’è stato il tradizionale scambio di doni. Il Santo Padre ha donato un mosaico che riproduce il Colosseo e alcune medaglie commemorative del Pontificato. Affacciandosi assieme al primo cittadino dalla Loggia del Palazzo Senatorio, Papa Francesco ha salutato i cittadini accorsi in Piazza del Campidoglio. “Cari romani, buongiorno” ha detto, e dopo alcune parole introduttive ha chiesto loro di essere “comunità unita”.
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