Per Papa Francesco il cammino di “conversione” della Quaresima potrà concretizzarsi con una maggiore attenzione alla “casa comune”. La Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso oggi il messaggio per la Quaresima intitolato “L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli Dio“. Bergoglio, innanzitutto, ricorda che i cristiani debbono prepararsi alla celebrazione della Pasqua durante questo tempo dell’anno liturgico. E poi sottolinea che la salvezza operata da Cristo riguarda anche “la storia e tutto il creato”.
Alla presentazione del testo in Sala Stampa era presente ed è intervenuto il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson. Il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha sintetizzato il messaggio per la Quaresima affermando che l’itinerario di emancipazione dal peccato produce conseguenze sulla “creazione”. Questa, infatti, viene redenta “dalla maledizione e da tutti i mali che essa soffre a causa del peccato dell’umanità”.
La creazione attende di essere redenta
C’è una legge scritta da Dio nel “cuore dell’uomo”, ribadisce Papa Francesco nel messaggio. E anche la natura contiene la medesima legge che occorre “riconoscere”. Solo cosi i cristiani possono vivere da “figli di Dio” e cooperare con Lui alla salvezza dell’uomo e del “creato”. Citando San Paolo, Papa Francesco ricorda che c’è un ardente attesa, un “desiderio intensissimo” nella creazione di essere “redenta”. E poi, menziona il “Cantico di Frate sole” che è un inno di lode a Dio e alle sue “creature”. Il testo medievale, scritto da San Francesco d’Assisi, dimostra che i santi “trasfigurati” dalla carità di Cristo sanno riconoscere nelle “creature” l’opera dell’Altissimo.
Peccato come rottura dell’armonia con Dio, gli altri, il creato
Al contrario, afferma Papa Francesco, il peccatore non è capace di vedere “armonia” nella natura. E i suoi comportamenti divengono “distruttivi”. “L’intemperanza prende allora il sopravvento”, dice il Papa, e prevale dunque “la logica del tutto e subito”. Il peccato è il contrario di quella carità che il cristiano deve esercitare verso Dio, verso i fratelli, e verso il “creato”. Quanto l’uomo non vive in “armonia” con l’ambiente e vuole spadroneggiarvi facendo prevalere i propri interessi, “il giardino” della creazione si trasforma in un “deserto”.
Digiuno, preghiera, elemosina
Poi, Papa Francesco ripropone i precetti tipici della Quaresima con una chiave ecologista. Contrappone all’ingordigia il “digiuno“. Esorta alla “preghiera” e la indica come rimedio “all’idolatria”. Raccomanda “l’elemosina” e dichiara “stolto” l’atteggiamento di chi vuole “accumulare” per garantirsi una caparra per il futuro. Dunque avverte: “Non lasciamo trascorrere invano questo tempo favorevole!”. Se questo tempo forte di Quaresima sarà fecondo e porterà con se frutti di conversione “attireremo anche sul creato” la “forza trasformatrice” di Cristo.
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