Nuovi focus tematici e più attenzione alla carità del Papa. Sono due tra le novità introdotte da Andrea Monda, direttore da poco più di un mese de L’Osservatore Romano. Un incarico che ha accettato, lasciando l’insegnamento della religione cattolica dopo 18 anni, come racconta nell’intervista concessa a Telepace. Per alcuni di questi ha aperto le porte delle sue classi alle telecamere per realizzare la serie “Buongiorno professore”. Lo scorso anno ha ricevuto dal Papa l’incarico di scegliere e seguire i giovani che hanno scritto le meditazioni per la Via crucis. Da poco l’inizio del nuovo incarico.
Quali novità per L’Osservatore Romano con la sua nomina?
“È la nomina di una persona outsider, fuori dagli schemi, fuori dalle logiche, anche se io sono giornalista e scrivo da trent’anni per le pagine culturali. E anche su L’Osservatore Romano. Ma non potevo mai immaginare che questa nomina che mi ha un po’ sconvolto la vita e trasferito dal mondo della scuola, dei giovani, dell’educazione a quello del giornalismo e di questo giornale singolarissimo, come diceva Montini, che è l’Osservatore. Dimensione internazionale e approfondimento culturale mi sembrano le due principali direzioni che in questo primo mese ho intrapreso, mettendo come novità i focus.
Ho chiesto ai miei redattori di fare non solo un lavoro di redazione ma anche di scrittura giornalistica e di approfondimento. La riforma della Comunicazione che il Vaticano sta svolgendo ormai da anni prevede il coordinamento di tutti i media vaticani, ma la valorizzazione delle singole peculiarità. E quella de L’Osservatore è fare approfondimento”.
Novità non solo da un punto di vista di pagina culturale e di quella della politica internazionale. Sono stati pubblicati anche diversi approfondimenti sull’attività caritativa del Papa e del Vaticano...
“Penso che L’Osservatore Romano debba essere sempre in qualche modo un interprete del pontificato che si trova a dover raccontare. E di questo pontificato, se non mettiamo a fuoco la dimensione della misericordia e quindi poi della carità, perderemmo di vista il cuore”.
Qual è il suo rapporto con Papa Francesco?
“È un rapporto che si è consolidato in questi ultimi mesi. C’era stato un incontro molto breve e molto bello, il 31 marzo scorso, in occasione della Via Crucis al Colosseo. Le meditazioni erano state scritte da alcuni ragazzi, miei studenti o ex alunni, perché il Papa aveva pensato di far scrivere le meditazioni a dei giovani. Fui incaricato io di cercarli.
Negli ultimi giorni sono stato con il Santo Padre prima a Panama per la Gmg poi ad Abu Dhabi per questo incontro straordinario con il Grande Imam e lì c’è stato un rapporto più ravvicinato da parte mia di grande stima e ammirazione verso il Papa, ma mi è sembrata anche una simpatia incoraggiante da parte del Papa che, tra l’altro, legge in maniera attenta L’Osservatore Romano così come è attento a tutto quello che si muove nel mondo e mi ha commentato e incoraggiato su alcune linee, su alcune strade da percorrere. Cosa che ovviamente mi prometto di fare. Anzi, ho già cominciato a fare”.
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