Diffusa oggi una Dichiarazione finale della Delegazione della Santa Sede che ha preso parte alla Conferenza della Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’assemblea della Cop24, a Katowice, si è conclusa la settimana scorsa con un intesa tra i quasi 200 stati partecipanti.
L’accordo prevede l’attuazione, a mezzo di un regolamento, degli impegni presi a Parigi nel 2015. Nella capitale francese, tre anni fa, i delegati dei governi si impegnarono a mantenere l’aumento medio della temperatura mondiale al di sotto dei 2 gradi centigradi e di limitarlo, quindi, a 1,5 gradi.
La Santa Sede, la cui delegazione è stata guidata dal cardinale Pietro Parolin, ha espresso “gratitudine” per la stesura del regolamento e lo sforzo profuso nel dialogo da parte di tutti. Uno sforzo, comunque, a parere della Santa Sede, non sufficiente per rispondere adeguatamente ai problemi posti dai cambiamenti climatici. Questi, come afferma l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sì” sono “una delle principali sfide che l’umanità deve affrontare ai nostri giorni”.
Secondo la Santa Sede, poi, il regolamento non sembra tenere sufficientemente conto dei “diritti umani“. Secondo la delegazione, nell’affrontare la problematica, occorre anteporre la dignità della persona umana e “alleviare la povertà attraverso lo sviluppo umano integrale”. Anche altre associazione ambientaliste, nei giorni scorsi, avevano accolto con freddezza il documento che omette di “dare risposte ai più vulnerabili”. E non includerebbe “i temi dei diritti umani, della sicurezza alimentare, dell’uguaglianza di genere”.
Monsignor Bruno-Marie Duffè, segretario del Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, aveva ricordato in una conferenza stampa a margine dell’incontro a Katowice, che la Chiesa “incoraggia le nazioni ad ascoltare attentamente il grido della Terra, che, come dice Papa Francesco, geme nel travaglio»
La dichiarazione di stamane, poi, sottolinea che occorre ridurre l’impatto ambientale con soluzioni più efficaci. Si auspicano, dunque, “meccanismi più incisivi per la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione della decarbonizzazione dell’attuale economia basata sui combustibili fossili, la condivisione trasparente delle modalità in cui ogni nazione implementa i propri impegni”. E, ancora, si richiede un un solido impegno finanziario da parte di tutti per educare alla “sostenibilità” ambientale, e per produrre cambiamenti nello stile di vita di tutti.
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