Sabato mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. L’incontro, in vista del 52° Congresso Eucaristico Internazionale che si terrà in Ungheria, a Budapest (Ungheria), dal 13 al 20 Settembre 2020. Presente, all’incontro con il Papa, il presidente del Pontificio Comitato, l’arcivescovo Piero Marini. Presente anche Péter Erdő attuale arcivescovo metropolita di Esztergom – Budapest e primate d’Ungheria, a guida di una delegazione ungherese.
Nelle intenzionalità dell’evento la diffusione di una “cultura eucaristica” in un contesto dove il la religione e il Vangelo hanno perso dinamismo e vitalità. Budapest, grande città europea, attende una nuova evangelizzazione capace di sfidare un contesto culturale gravemente segnato dalla secolarizzazione e dalla globalizzazione. Il papa ha spiegato il senso di un Congresso Eucaristico in un simile scenario:
Attraverso l’eucarestia la misericordia entra nelle vene del mondo e contribuisce a costruire l’immagine e la struttura del Popolo di Dio adatta al tempo della modernità. L’eucarestia è mistero pasquale capace di influenzare non solo i singoli battezzati, ma anche la città terrena in cui si vive e si lavora.
Preziosa l’opera dei comitati promotori, nati nel lontano 1879 in terra francese, per l’organizzazione dei Congressi delle Opere eucaristiche. La loro iniziativa fu benedetta da Leone XIII e ispirata dall’apostolato di san Pierre-Julien Eymard, «apostolo dell’Eucaristia», e da altre eminenti figure, per promuovere il culto dell’Eucarestia, e per riunire la Chiesa Universale attorno all’Eucarestia, che è considerata il cuore della vita e dell’esperienza cristiana. Questi “comitati” divennero Pontifici dal 1986 per volere di Giovanni Paolo II. La celebrazione di ben 51 Congressi nell’arco di 139 anni, in ogni angolo della terra, ha permesso di riconoscere nel gesto più “semplice” ma allo stesso tempo più “forte” della fede cristiana la capacità di realizzare un vero e proprio miracolo:
nell’ascolto della Parola e nel gesto del Pane spezzato “anche la più piccola e umile assemblea di credenti diventa corpo del Signore, suo tabernacolo nel mondo”. E’ così che l’Eucaristia può far nascere atteggiamenti che realizzano una cultura eucaristica, come la comunione, il servizio e la misericordia.
Il papa ha auspicato, nel discorso ai convenuti in udienza, il ritorno ad una cultura eucaristica che è principio ispiratore soprattutto di comunione e carità, servizio e solidarietà, pace, cura del creato. La celebrazione dell’Eucaristia è incubatrice degli atteggiamenti che generano l’auspicata cultura eucaristica, perché spinge a trasformare in gesti e atteggiamenti di vita la grazia di Cristo che sì è donato totalmente.
Il primo atteggiamento è la comunione: la comunione con Cristo è la vera sfida della pastorale eucaristica. Il secondo atteggiamento è quello del servizio. Sono tante situazioni nella Chiesa e nella società, su cui versare il balsamo della misericordia con opere spirituali e corporali. I battezzati -spiega il Papa- seminano una cultura eucaristica facendosi servitori dei poveri. Infine, ogni Messa alimenta una vita eucaristica riportando in superficie parole di Vangelo che le nostre città hanno spesso dimenticato.
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