La nostra dimensione affettiva è una chiamata all’amore, che si manifesta nella fedeltà, nell’accoglienza e nella misericordia. Ogni vocazione è sponsale e trova la sua pienezza nel legame con Cristo. Nella Udienza di oggi il Papa ha riflettuto sulla Sesta Parola del Decalogo – “Non commettere adulterio”, un comandamento che ci orienta alla nostra chiamata originaria: l’amore sponsale pieno e fedele. La catechesi si è svolta a partire dall’invito ai mariti -nella Lettera agli Efesini – ad amare le mogli come Cristo ama la Chiesa.
Questo brano della Scrittura, questo brano della Lettera di San Paolo, è rivoluzionario! Pensare, con l’antropologia di quel tempo, e dire che il marito deve amare la moglie come Cristo ama la Chiesa: ma è una rivoluzione! Forse, in quel tempo, è la cosa più rivoluzionaria che è stata detta sul matrimonio. Sempre sulla strada dell’amore.
Questo comando di fedeltà non è solo per gli sposi: è una Parola paterna di Dio rivolta ad ogni uomo e donna. Il cammino della maturazione umana è il percorso dell’amore, che va dal ricevere la vita alla capacità di dare la vita.
Diventare uomini e donne adulti vuol dire arrivare a vivere l’attitudine sponsale e genitoriale, che si manifesta nelle varie situazioni della vita come la capacità di prendere su di sé il peso di qualcun altro e amarlo senza ambiguità.
Si tratta di saper entrare in una relazione profonda con gli altri. L’adultero, il lussurioso, l’infedele sono persone immature, che interpretano le situazioni in base al proprio benessere e al proprio appagamento.
Quindi, per sposarsi, non basta celebrare il matrimonio! Occorre fare un cammino dall’io al noi, da pensare da solo a pensare in due, da vivere da solo a vivere in dure: è un bel cammino, è un cammino bello. Quando arriviamo a decentrarci, allora ogni atto è sponsale: lavoriamo, parliamo, decidiamo, incontriamo gli altri con atteggiamento accogliente e oblativo.
Ogni vocazione cristiana è sponsale, ha sottolineato Francesco. Il sacerdozio, è per amare il popolo di Dio “con tutta la paternità, la tenerezza e la forza di uno sposo e di un padre”. La verginità consacrata è una relazione sponsale e feconda di maternità e paternità. A partire dalla fedeltà, la tenerezza, la generosità di Cristo comprendiamo il senso pieno della sessualità. La creatura umana, nella sua unità inscindibile di spirito e corpo, e nella sua polarità maschile e femminile, è destinata ad amare ed essere amata.
Il corpo umano non è uno strumento di piacere, ma il luogo della nostra chiamata all’amore, e nell’amore autentico non c’è spazio per la lussuria e per la sua superficialità. Gli uomini e le donne meritano di più di questo!
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